Istituita con le leggi regionali n. 26 del 1987 e n. 97 del 1989, la Riserva Naturale Controllata Lago di Penne si estende per 150 ettari, con una fascia di protezione esterna che supera i 1000 ettari.
La Riserva è gestita da un comitato, con il Comune di Penne, il Consorzio di Bonifica Centro ed il WWF Italia; il Comune ha inoltre incaricato, per la gestione operativa e tecnica, la cooperativa COGECSTRE.
Grazie ai numerosi progetti realizzati, l'area protetta vestina rappresenta oggi un importante progetto di sviluppo sostenibile a livello europeo.
Le tappe più significative in questa piccola area protetta risalgono agli anni 80, quando un gruppo di giovani naturalisti iniziarono ad occuparsi della tutela del bacino artificiale. Nel 1985 l'Amministrazione provinciale di Pescara istituì a Penne un'Oasi di Protezione della fauna, vietando l'attività venatoria.
La Riserva è un importante luogo di sosta e di riproduzione dell'avifauna stanziale, di passo e nidificante.
La Nitticora (Nycticorax nycticorax), che è anche il simbolo dell'area protetta, da diversi anni nidifica nella zona umida della Riserva.
Nella Riserva sono state avviate alcune importanti iniziative di conservazione della fauna, tra le quali il Progetto Lontra del WWF Italia, con la realizzazione sulle rive del lago di Penne di un centro di riproduzione e di educazione del rarissimo mustelide.
Altri progetti di conservazione sono:
- recupero della Testuggine terrestre;
- progetto anfibi;
- progetto capriolo;
In collaborazione con l'Università "la Sapienza" di Roma, la Riserva Lago di Penne ha concentrato la sua l'attenzione sul progetto Ecologia dei Mustelidi: per la prima volta in Italia sono stati applicati dei radio-collari ad oltre trenta Puzzole (Mustela putorius) allo stato selvatico. I risultati di questa ricerca sono stati sorprendenti, in quanto sono stati acquisiti nuovi elementi conoscitivi inerenti l'ecologia e la biologia della puzzola europea.
Con l'Università di L'Aquila è in corso una collaborazione per le attività del laboratorio entomologico, e la creazione di un nuovo museo della Farfalla, con relativi tirocini formativi del corso di Educazione Ambientale della facoltà di Scienze ambientali.
Il Progetto Anfibi, oltre alla ricerca sul campo inerente l'ecologia delle diverse specie appartenenti a questo gruppo, ha previsto la costruzione di alcuni stagni artificiali, volti a favorire l'aumento della popolazione di Raganella (Hyla intermedia).
La qualificazione ambientale, a totale rimboschimento naturalistico, è inserita in un progetto di ripristino dell'ambiente naturale.
Nella riserva transitano numerosi uccelli, soprattutto migratori, ma anche nidificanti e svernanti.
La Garzetta (Egretta garzetta) da alcuni anni si riproduce nel Lago di Penne (prima segnalazione per l'Abruzzo), come anche la nitticora.
Tra i migratori non mancano alcune specie più rare come la Gru (Grus grus), impressionante la migrazione autunnale del 2002, con oltre mille esemplari, la Cicogna nera (Ciconia nigra), la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), il Mignattaio (Plegadis falcinellus), la Spatola (Platalea leucorodia), ma anche altri migratori di taglia più piccola come il Frosone (Coccothraustes coccothraustes), il Beccafico (Sylvia borin), lo Zigolo muciatto (Emberiza cia) e l'Averla capirossa (Lanius senator).
Tra i mammiferi presenti nella Riserva, oltre alla Faina (Martes foina) e alla Puzzola (Mustela putorius), vanno ricordati la Donnola (Mustela nivalis), il Tasso (Meles meles), la Volpe (Vulpes vulpes) e lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris).
Sporadicamente compare anche il Lupo (Canis lupus) e il Gatto selvatico (Felis sylvestris).
Anche il Cinghiale (Sus scrofa), proveniente dal vicino Parco Nazionale, è presente ormai frequentemente nella riserva, soprattutto ai margini del fiume Tavo e del torrente Gallero.
La riserva è dotata di numerose strutture di accoglienza del pubblico:
La Riserva di Penne ha favorito la crescita, la valorizzazione e la conservazione della comunità locale, del patrimonio faunistico e naturalistico dell'area.
In particolare la Riserva ha avviato un nuovo processo di sviluppo in linea con i principi di tutela delle risorse e, nello stesso tempo, di valorizzazione del paesaggio agrario; inoltre con essa vengono a crearsi nuove opportunità socio-culturali ed occupazionali.
Alla luce di queste considerazioni risulta evidente che le principali linee programmatiche della Riserva, oltre alla conservazione del patrimonio naturale locale, sono anche di fruizione dell'area protetta, di sviluppo dell'agricoltura biologica e dell'artigianato locale, dell'educazione ambientale, del miglioramento dei servizi ai residenti, e della ricerca scientifica.
In questa prospettiva negli ultimi anni sono state avviate alcune iniziative mirate a coinvolgere anche strutture esterne: Paideia (un progetto di educazione ambientale finalizzato alla costituzione della cooperativa), Alisei (cooperativa specializzata nell'educazione ambientale), Pedra (cooperativa che con il progetto "La Fattoria del Tempo", approvato e finanziato con LR 136/98, sta realizzando un impianto per la promozione dell'ippoterapia), il Gallero (nuova cooperativa che si occupa di valorizzare le produzioni ecocompatibili della riserva di Penne).
La Riserva Lago di Penne ha dunque contribuito alla crescita qualitativa e quantitativa del turismo del Comune di Penne, favorendo la conoscenza e la valorizzazione delle tradizioni storico-culturali dell'area e dell'artigianato locale, nonché lo sviluppo dell'indotto, con la nascita sul territorio di attività commerciali e di servizi per l'accoglienza connessi con le attività tradizionali della zona (agriturismi, ristoranti).
Al riguardo peraltro la Riserva Lago di Penne presenta una posizione geografica favorevole: posta tra mare e montagna è molto vicina sia al massiccio del Gran Sasso sia al bacino costiero Pescara-Chieti.
I flussi di visitatori sono in continua crescita: nel 1989 furono censite, all'interno della Riserva, 1.448 presenze, nel 1997 furono 12.977, nel 2001 si arrivò a 15.883.
Con i residenti, gli ospiti e i soci WWF, i visitatori superano le trentamila unità annuali. In questo ambito sta indagando, con alcune tesi di laurea, la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pescara.
La Cooperativa Cogecstre si è assunta da tempo alcuni impegni:
gestione tecnica, manutenzione e valorizzazione turistica della Riserva;
esecuzione dei servizi illustrati e contenuti nei Piani di assetto naturalistici;
trasmissione al Comune ogni anno di una relazione dettagliata sull'attività ed i servizi svolti con allegato rendiconto finanziario.
Nel futuro la riserva Lago di Penne intende rafforzare il rapporto con l'importante centro storico del Comune di Penne, con lo sviluppo di nuove attività e servizi, in modo da rafforzare l'esperienza consolidata nella didattica e nell'educazione ambientale. Inoltre legare l'area protetta al sistema dei musei di Penne, con il recupero del Parco Caracciolo all'interno del centro storico, potrà contribuire a migliorare il rapporto tra la riserva e la città.