Stagno Anfibi


Raganella italica (Hyla intermedia)



Progetto Anfibi

Con una normativa coraggiosa, la Legge Regionale n. 50 del 07/09/1993, titolata "Primi interventi per la difesa della biodiversità nella Regione Abruzzo: tutela della fauna cosiddetta minore", la Regione Abruzzo ha tutelato tutti gli anfibi e i rettili presenti sul proprio territorio, superando in questo campo le legislazioni di altre Regioni italiane.


Rana rossa appenninica (Rana italica)

La Cooperativa Cogecstre, nella Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, in collaborazione con la Regione Abruzzo e il WWF Italia, sta concretizzando quelle iniziative generali e particolari necessarie a migliorare la situazione degli anfibi e dei rettili.


Rane verdi

Già dall'ottobre 1995 ha, infatti, attivato un "Progetto Anfibi Abruzzo" finalizzato alla conoscenza e alla conservazione di questi vertebrati sull'intero territorio regionale.

L'attivazione del "Progetto Anfibi Abruzzo" coincide con l'inizio del Censimento Regionale dell'Erpetofauna (Progetto Atlante Anfibi e Rettili dell'Abruzzo), patrocinato dall'Assessorato all'Ecologia della Regione.


Tritone crestato



Le finalità individuate nei due progetti sono:

Nell'ambito del Progetto sono stati attivati tre programmi di ricerca ricadenti in aree contigue o interne al territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso:

a) censimento e gestione degli Anfibi della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne;

b) distribuzione e situazione degli Anfibi del Massiccio del Gran Sasso;

c) contributo alla conoscenza dell'eco-etologia di alcune popolazioni di Geotritone Speleomantes italicus (Dunn) sul Gran Sasso.


Due individui adulti e un gruppo di girini di rospo comune



Il progetto è stato sviluppato in due fasi:

Scheda biologica della raganella italica

La raganella italica (Hyla intermedia Boulenger, 1882), è un anfibio tipico degli ambienti umidi ricchi di vegetazione, con canneti e saliceti; ha abitudini principalmente notturne che lo portano durante il giorno a rifugiarsi tra la vegetazione o a restare a riposo esposto al sole. Si arrampica con grande agilità sulle fronde degli alberi, dove trascorre la maggior parte del tempo, mimetizzandosi e catturando insetti.


Maschio di raganella italica in canto

La sua attività annuale comincia a marzo quando molti individui iniziano a raggiungere l'acqua per l'avvicinarsi della stagione riproduttiva; in estate i maschi, per attirare le femmine, intonano chiassosi cori, udibili anche a notevole distanza.

Le uova vengono deposte in piccoli ammassi (da 3 a oltre 60 uova per gruppo) e attaccate alla vegetazione sommersa. Una femmina in una notte può deporre fino a una cinquantina di ammassi. La schiusa avviene circa dopo tre settimane e i girini metamorfosano in due o tre mesi.

Nella Riserva di Penne la raganella è relativamente comune e ben distribuita, con ricche comunità sia alla foce del fiume Tavo sia del fiume Gallero. Diversi individui (maschi, in canto, tra maggio e giugno) gravitano intorno al centro floro-faunistico della Riserva, altri frequentano comunemente gli stagni irrigui lungo la strada per Collalto.